{"uniqueId":"grid_headingdcl_copy_copy","mobileExpanded":true,"level":"4","text":"Controregole: nei campi estivi di Genova sei nuovi sport inclusivi inventati dagli studenti","isLeading":false,"isTrailing":false,"hasNoGutter":false,"isCenterAligned":false,"react_component_name":"headingDclComponent",":type":"webaem/components/content/commonComponents/headingDCL"}
{"uniqueId":"grid_headingdcl_copy_copy_1678832235","mobileExpanded":true,"level":"5","text":"Dopo due anni di sperimentazione le discipline, pensate per normodotati e disabili insieme, saranno giocate da ragazze e ragazzi in vacanza. Il progetto, frutto della collaborazione tra Fondazione Vodafone Italia e l’associazione La Giostra della fantasia, ha coinvolto quattro scuole medie del capoluogo ligure","isLeading":false,"isTrailing":false,"hasNoGutter":true,"isCenterAligned":false,"react_component_name":"headingDclComponent",":type":"webaem/components/content/commonComponents/headingDCL"}
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{"uniqueId":"grid_articledcl_copy","mobileExpanded":false,"html":"<p><span class=\"vfFontBodyRegular\">Hanno inventato sport che non esistevano. Li hanno sperimentati per un anno e poi portati in campo poche settimane fa, il 27 maggio scorso, in quelle che hanno ribattezzato “Olimpiadi inclusive”. Ora il loro impegno darà i suoi frutti nei campi estivi organizzati dall’associazione genovese La Giostra della fantasia. I protagonisti sono gli studenti di otto classi di sei scuole medie del ponente genovese, tra i quartieri di Pra’, Voltri, Sestri Ponente e il piccolo comune di Mele. “I sei sport inclusivi che hanno ideato non solo saranno giocati nei campi per ragazze e ragazzi che organizziamo in città, ma vorremmo, con l’aiuto di Regione Liguria, anche estenderli agli adulti”, aggiunge Michele Calloni, presidente de La Giostra della Fantasia, educatore e tra gli ideatori del progetto Controregole.</span></p>\r\n<p><span class=\"vfFontBodyRegular\">La sfida nasce nel 2018 quando l’associazione partecipa al bando Ogni Sport Oltre indetto dalla Fondazione Vodafone Italia: l’obiettivo è portare nelle scuole una cultura dell’inclusione che si basi sullo sport. “Vinto il bando, saremmo dovuti partire nell’anno scolastico 2019/2020”, racconta Calloni, “ma il Covid ci ha costretti a rimandare tutto al 2021”.</span></p>\r\n<p><span class=\"vfFontBodyRegular\">L’anno scorso però Controregole parte e riscuote un grande successo tra studenti e insegnanti. “Prima abbiamo fatto conoscere ai ragazzi il concetto di inclusione. Poi li abbiamo coinvolti in giochi sportivi e presportivi, invitandoli, per esempio, a fare esercizi fisici di riscaldamento immaginando di avere delle limitazioni: non poter usare le braccia, dover stare seduti, tenere gli occhi chiusi… Infine abbiamo chiesto loro di reinventare sport esistenti perché potessero essere giocati anche da chi ha limitazioni fisiche o cognitive”.</span></p>\r\n<p><span class=\"vfFontBodyRegular\">E’ nato così un calcio a 5 rivisitato, dove giocano insieme ragazze e ragazzi, normodotati e disabili. Ma anche una staffetta che si corre in coppia e dove il testimone è costituto da uno degli atleti che viene preso in consegna di volta in volta da un diverso compagno di squadra. O ancora uno sport che si ispira sia alla pallanuoto, che al rugby, che al basket: prende la palla chi arriva per primo al centro del campo e l’obiettivo è fare meta centrando un canestro, ma il tiro lo può fare solo il giocatore in carrozzina.</span></p>\r\n<p><span class=\"vfFontBodyRegular\">“Quella prima fase si è conclusa nel maggio del 2021”, spiega Calloni. “Ma visto che potevamo ancora utilizzare una parte residua del finanziamento di Fondazione Vodafone, nell’anno scolastico 2021/2022 abbiamo ripreso il progetto. Invece di ripetere lo stesso iter, abbiamo chiesto agli studenti di sperimentare sul campo i sei sport e di apportare le modifiche necessarie ai regolamenti perché fossero davvero inclusivi. Ora queste nuove discipline sono pronte per essere disputate nei campi estivi e anche in manifestazioni per adulti. Anzi, stiamo studiando qual è l’iter per vederle riconosciute ufficialmente”.</span></p>\r\n<p><span class=\"vfFontBodyRegular\">Ma lo scopo di Controregole non era certo quello di inventare nuovi sport. “Il nostro obiettivo era diffondere tra ragazzi e ragazze la cultura dell’inclusione e anche della democrazia: scrivere regole insieme significa proprio questo”.</span></p>\r\n<p><span class=\"vfFontBodyRegular\">Il tutto all’interno di un progetto di riqualificazione urbana: “La nostra associazione nasce a Genova Pra', quartiere traumatizzato alcuni decenni fa dalla costruzione di un porto là dove c’era una bellissima spiaggia”, racconta Calloni. “Poi nel tempo si è bonificata un’area creando un parco pubblico noto come Fascia di Rispetto, dove sono sorti diversi impianti sportivi. Noi diciamo che ora il nostro territorio è diversamente bello, perché certamente non lo è come lo era in origine. Ma a noi piace valorizzare la diversità e trasformarla in una risorsa”.</span></p>\r\n","react_component_name":"articleDclComponent",":type":"webaem/components/content/commonComponents/articleDCL"}