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{"uniqueId":"grid_headingdcl_copy_copy_1678832235","mobileExpanded":true,"level":"5","text":"Al via la seconda fase della collaborazione tra Fondazione Vodafone Italia e Airc. Nel mondo la app, che crea un supercomputer diffuso connettendo i telefonini in ricarica, è stata scaricata 2,4 milioni di volte. L’Italia guida la classifica con il 25% dei download","isLeading":true,"isTrailing":false,"hasNoGutter":false,"isCenterAligned":false,"react_component_name":"headingDclComponent",":type":"webaem/components/content/commonComponents/headingDCL"}
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{"uniqueId":"grid_articledcl_copy","mobileExpanded":false,"html":"<p><span class=\"vfFontBodyRegular\">Torna DreamLab, con un nuovo progetto nato dalla collaborazione tra la Fondazione Vodafone Italia e l’Associazione italiana per la ricerca contro il cancro (Airc). Obiettivo: comprendere i meccanismi che rendono particolarmente aggressivi i tumori del seno.</span></p>\r\n<p><span class=\"vfFontBodyRegular\">“In realtà”, spiega Massimiliano Pagani, responsabile del laboratorio di Oncologia Molecolare e Immunologia dell’istituto IFOM di Milano, “quella che sta partendo ora è la seconda fase di un progetto di <i>citizen scienc</i>e già avviato l’anno scorso, grazie alla app DreamLab. Abbiamo concluso la fase uno: tutti i dati che avevamo depositato nel sistema sono stati elaborati da questo supercomputer diffuso che è costituito dagli smartphone di chi aderisce. Nel frattempo abbiano raccolto altri dati da analizzare, perché il nostro progetto scientifico della comprensione dell’ecosistema tumorale sta continuando”.</span></p>\r\n<p><span class=\"vfFontBodyRegular\">Ma in cosa consiste DreamLab? Si tratta di una app gratuita ideata e sviluppata da Fondazione Vodafone che consente a chiunque abbia uno smartphone di contribuire alla ricerca in campo medico, semplicemente dormendo: si scarica la app e la si avvia la sera prima di andare a letto. La potenza di calcolo degli smartphone – normalmente impiegata per posta elettronica, app, streaming di video o musica – è infatti una risorsa inutilizzata durante la notte. Quando lo smartphone è inutilizzato e collegato alla rete elettrica, DreamLab scarica piccoli pacchetti di dati e li restituisce ai ricercatori una volta elaborati, dando così un supporto attivo alla ricerca che stanno svolgendo.</span></p>\r\n<p><span class=\"vfFontBodyRegular\">Con questo meccanismo, DreamLab ha già contribuito alla ricerca sul COVID-19 condotta dall'Imperial College di Londra e a quella sul cancro del Garvan Institute of Medical Research di Sydney, in Australia.</span></p>\r\n<p><span class=\"vfFontBodyRegular\">Anche i ricercatori italiani hanno voluto sperimentare la potenza di calcolo “diffusa” di DreamLab in campo oncologico. “Nella prima fase”, conferma il professor Pagani, “abbiamo analizzato i dati raccolti per caratterizzare l’ecosistema tumorale specifico per il cancro della mammella. Ora abbiamo raccolto abbastanza dati sulle metastasi che, in alcuni casi, si presentano nel cervello o in altri organi, e che sono la parte più preoccupante della malattia, perché portano alle conseguenze peggiori per le pazienti”.</span></p>\r\n<p><span class=\"vfFontBodyRegular\">Fondamentale dunque la partecipazione degli utenti al progetto: “Speriamo che grazie al loro aiuto riusciremo a confrontate gli ecosistemi del tumore primario e delle sue metastasi cerebrali”, continua Pagani. “Questo ci aiuterà a capire perché questo tumore metastatizza e perché lo fa in certi organi piuttosto che in altri. Comprendere quali sono le basi chimiche di tali meccanismi è il primo passo per individuare quali terapie utilizzare e studiare come prevenire queste situazioni”.</span></p>\r\n<p><span class=\"vfFontBodyRegular\">Finora la risposta è stata molto positiva: la rete di smartphone al servizio della medicina creata da DreamLab oggi può contare su più di 2,4 milioni di download della app in 17 nazioni, di cui il 25% solo in Italia, Paese che guida questa particolare classifica.</span></p>\r\n<p><span class=\"vfFontBodyRegular\">Una volta scaricata la app, gli utenti possono scegliere quale progetto supportare tra tutti quelli che le Fondazioni Vodafone nazionali sostegno nei diversi Paesi, naturalmente senza che i dati personali vengano raccolti né divulgati.</span></p>\r\n<p><span class=\"vfFontBodyRegular\">Ma oltre alla mera analisi dei dati oncologici, secondo il professor Pagani DreamLab ha un altro possibile obiettivo, forse altrettanto importante: “Riconciliare la pubblica opinione con noi ricercatori. Ci separa ormai una sorta di fossato e sarebbe bello se questa app ci aiutasse a colmarlo. Senza contare l’aspetto simbolico: usare lo smartphone per contrastare quelle campagne di disinformazione che spesso usano proprio il telefonino per diffondersi”.</span></p>\r\n","react_component_name":"articleDclComponent",":type":"webaem/components/content/commonComponents/articleDCL"}